意语阅读:《木偶奇遇记》35
来源:优易学  2010-1-19 11:05:37   【优易学:中国教育考试门户网】   资料下载   外语书店

 

"E dopo?..."

"E dopo, caro mio, rimarremo tutt'e due al buio."

"Allora, babbino mio, disse Pinocchio, non c'è tempo da perdere. Bisogna pensar subito a fuggire..."

"A fuggire?... e come?"

"Scappando dalla bocca del Pesce-cane e gettandosi a nuoto in mare."

"Tu parli bene: ma io, caro Pinocchio, non so nuotare."

"E che importa?... Voi mi monterete a cavalluccio sulle spalle e io, che sono un buon nuotatore, vi porterò sano e salvo fino alla spiaggia."

"Illusioni, ragazzo mio!" replicò Geppetto, scotendo il capo e sorridendo malinconicamente. "Ti par egli possibile che un burattino, alto appena un metro, come sei tu, possa aver tanta forza da portarmi a nuoto sulle spalle?"

"Provatevi e vedrete! A ogni modo, se sarà scritto in cielo che dobbiamo morire, avremo almeno la gran consolazione di morire abbracciati insieme."

E senza dir altro, Pinocchio prese in mano la candela, e andando avanti per far lume, disse al suo babbo:

"Venite dietro a me, e non abbiate paura."

E così camminarono un bel pezzo, e traversarono tutto il corpo e tutto lo stomaco del Pesce-cane. Ma giunti che furono al punto dove cominciava la gran gola del mostro, pensarono bene di fermarsi per dare un'occhiata e cogliere il momento opportuno alla fuga.

Ora bisogna sapere che il Pesce-cane, essendo molto vecchio e soffrendo d'asma e di palpitazione di cuore, era costretto a dormir a bocca aperta: per cui Pinocchio, affacciandosi al principio della gola e guardando in su, poté vedere al di fuori di quell'enorme bocca spalancata un bel pezzo di cielo stellato e un bellissimo lume di luna.

"Questo è il vero momento di scappare", bisbigliò allora voltandosi al suo babbo. "Il Pesce-cane dorme come un ghiro: il mare è tranquillo e ci si vede come di giorno. Venite dunque, babbino, dietro a me e fra poco saremo salvi."

Detto fatto, salirono su per la gola del mostro marino, e arrivati in quell'immensa bocca cominciarono a camminare in punta di piedi sulla lingua; una lingua così larga e così lunga, che pareva il viottolone d'un giardino. E già stavano lì lì per fare il gran salto e per gettarsi a nuoto nel mare, quando, sul più bello, il Pesce-cane starnutì, e nello starnutire, dette uno scossone così violento, che Pinocchio e Geppetto si trovarono rimbalzati all'indietro e scaraventati novamente in fondo allo stomaco del mostro.

Nel grand'urto della caduta la candela si spense, e padre e figliuolo rimasero al buio.

"E ora?..." domandò Pinocchio facendosi serio.

"Ora ragazzo mio, siamo bell'e perduti."

"Perché perduti? Datemi la mano, babbino, e badate di non sdrucciolare!..."

"Dove mi conduci?"

"Dobbiamo ritentare la fuga. Venite con me e non abbiate paura."

Ciò detto, Pinocchio prese il suo babbo per la mano: e camminando sempre in punta di piedi, risalirono insieme su per la gola del mostro: poi traversarono tutta la lingua e scavalcarono i tre filari di denti. Prima però di fare il gran salto, il burattino disse al suo babbo:

"Montatemi a cavalluccio sulle spalle e abbracciatemi forte forte. Al resto ci penso io."

Appena Geppetto si fu accomodato per bene sulle spalle del figliuolo, Pinocchio, sicurissimo del fatto suo, si gettò nell'acqua e cominciò a nuotare. Il mare era tranquillo come un olio: la luna splendeva in tutto il suo chiarore e il Pesce-cane seguitava a dormire di un sonno così profondo, che non l'avrebbe svegliato nemmeno una cannonata.

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